Riforma del Catasto, cosa prevede l'ipotesi proposta dal Governo?
Nelle ultime settimane si parla molto della nuova riforma del Catasto annunciata dal nostro Governo. Il fine è di regolamentare nuovi parametri di valutazione per gli immobili in Italia. La popolazione è piuttosto allarmata, il timore è che la nuova proposta possa gravare sulle tasche dei proprietari di immobili.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, durante la conferenza stampa che ha avuto luogomercoledì scorso dopo il Consiglio dei Ministri che ha approvato la NADEF 2021, ha cercato di rassicurare i cittadini:
"non si pagherà né più né meno"
e spiega che l'ipotesi di riforma del catasto è mirata ad intervenire sulle tassazioni delle rendite e sui moltiplicatori, senza toccare le prime case. Ricordiamo infatti che la tassazione viene ricavata dalla moltiplicazione della rendita per 160, che è una cifra convenzionale e che secondo il Governo necessita di una revisione.
Ovviamente le tempistiche sono lunghe, prima di tutto è necessario approvare una legge delega con i princìpi della riforma fiscale, successivamente il Governo metterà a punto i decreti dedicati, tra cui quello per la revisione del Catasto.
La riforma comporterà l’emersione degli immobili fantasma. Draghi ha spiegato che “l’Italia geografica è più grande dell’Italia catastale” e che serve un’operazione trasparenza.
Sembrerebbe infatti che molti immobili nel nostro paese non siano censiti, ciò comporta il mancato pagamento delle tasse da parte dei proprietari. La revisione del Catasto sarà incentrata sull’attribuire una rendita agli immobili non censiti. Questa operazione produrrà un inevitabile aumento delle entrate.
Per capire se dal sistema dei vani si passerà ad una stima basata sui metri quadri e sulla localizzazione degli immobili, per il momento è necessario attendere i contenuti della delega