Affitti Brevi: ecco cosa cambia nel decreto crescita.
Arriva il Bollino di qualità è per chi decide di dare in locazione il proprio appartamento con la formula degli affitti brevi. Il nuovo codice obbligatorio per le offerte on line servirà anche a identificare i locatori ai fini degli obblighi fiscali. In più i dati degli ospiti, che è già obbligatorio comunicare alla Questura potranno essere utilizzati dai Comuni anche al fine della verifica dell'obbligo di pagamento della tassa di soggiorno. Con le novità introdotte dal Decreto Crescita arriva, dunque, una vera e propria stretta sugli obblighi fiscali dei locatori, a due anni dalle norme che hanno previsto la possibilità di utilizzare anche per queste locazioni la cedolare secca. Grazie al decreto tutti i comuni hanno ora la facoltà di istituire o rimodulare l'imposta di soggiorno e il contributo di soggiorno, per cui anche chi intende affittare il proprio appartamento per uso turistico dovrà verificare con il comune l'eventuale imposta di soggiorno applicabile e aggiungere la somma dovuta all'importo del canone. Si ricorda inoltre che con la fine del 2018, grazie al Decreto Sicurezza sono poi arrivate nuove norme in materia di identificazione degli ospiti da parte di chiunque affitta gli immobili per uso turistico, a prescindere dal fatto che l'inquilino sia o meno di nazionalità italiana. Come avviene per qualunque altra struttura ricettiva, ora chi dà in locazione il proprio appartamento con questa formula deve anche provvedere all'iscrizione al sistema telematico per la comunicazione dei dati degli alloggiati alla Questura.